
"I bei film sono quelli che ti insegnano come non perdere tempo a vedere film brutti"
Questo lo è. Si chiama "i sognatori" ma parla di realtà.
Il suo regista è italiano ma ambienta il suo film a Parigi. E' vietato ai minori di 14 ma si può vedere anche prima. O almeno. (Senza dirlo alla mamma). Ha fama di essere volgare ma è un ver0 capolavoro della cinematografia italiana. E vantiamocene. Basta soffermarsi sulla sceneggiatura incalzante, provocatoria, ricca di spunti per conoscere la realtà sessantottina parigina. Ruota intorno a tre personaggi che riempiono la scena con la loro rispettiva forte personalità. Tocca temi anche riciclati, ma rinnovati e rimpiantati in quella precisa situazione storica. Provoca nostalgia per un'epoca mai conosciuta e lo stesso accade ai protagonisti nel film: riporta a galla il passato attraverso i primi grandiosi film che hanno iniziato la storia del cinema. Riporta alla luce la voce di un'Edith Piaf mai battuta. Notiamo un Bernardo Bertolucci trasportare i suoi ricordi nella macchina da cinepresa, e nel farlo ci trasmette gli stessi sentimenti da lui vissuti. E diciamolo: si è pure divertito a lanciare ai suoi sopravvalutati spettatori giochi e indovinelli, curiosità e provocazioni cinematografiche. Mi ha regalato l'emozione di un film che parla -tra le tante cose- di film. Mi ha regalato un titolo -banale se vuoi- azzeccato per l'effetto che provoca quando vai a letto e sogni...
E poi, se si vuole proprio vederlo con superficialità e con leggerezza potere pure scegliere tra il biondo e il moro, Michael Pitt e Louis Garrel.
Ma sarebbe come una specie di...CHAPLIN O KEATON?