venerdì 28 marzo 2008

Orgoglio & Pregiudizio

P: Non gridare. Taci. Non dirlo.

O: Ma che male c'è se lo grido o se lo dico?

P: C'è che oggi ti sembra vinta la guerra, ecco che c'è! Ma le insidie dei nemici? Ci hai pensato? L'hai letto il De Bello Gallico, no? In guerra si è tutti vulnerabili.
Appena un momento di tregua e ti sembra di aver la vittoria in tasca. Esci allo scoperto e tàc! Il nemico ti becca e ti spara... Ascoltami una buona volta. Non gridare. Non dirlo proprio.

O: Non è un gioco questo! Neanche una guerra. E' la mia vita che scorre felice.
F-E-L-I-C-E. Secondo me sei solo una voce invidiosa e astiosa. Quindi io ora grido che son..

P: NO! MALEDETTA!TI DEVO PROPRIO PROFETIZZARE IL TUO DISASTRO? Se sei felice -cosa tra l'altro da dimostrare- abbi la decenza di tenere questa piccola gioia per te. Mettiamo il caso che domani inciampi e ti fai male. Come ti comporterai davanti agli altri? 'Ma come' -ti diranno- 'ieri eri allegra e oggi sei già giù?' Un po' di coerenza emotiva! Un po' di integrità umorale! Non sovviene pure a te che facendo finta di nulla, non considerando per un po' la tua felicità possa essere di aiuto per tutti? Ma certo che lo pensi! Peccato tu sia una voce troppo testarda per ammetterlo! Sai cosa ci farei io con il tuo orgoglio?

O: Oracolo da quattro soldi! Se oggi sono felice non vedo perchè devo pensare a domani!
Se domani sarò giù di morale potrò sempre risollevarmi riportando la mente alla gioia che provo ora!
Si vede che sei una voce cinica! Come fai a parlarmi di coerenza emotiva? Parli a sproposito! E' come dire gelato salato o violenta carezza!
Inoltre "non ti sovviene" che se io sono orgogliosa tu allora sei pregiudizievole? Sputi sentenze senza guardare realmente la mia posizione di persona FELICE! I tuoi continui disprezzi rovineranno ciò che con fatica ogni giorno IO costruisco! Perciò ti dico ch...


La luce sfuma. L'omino dietro le quinte cala silenzioso il sipario. Il pubblico rimane seduto senza applaudire. Quelle due voci andranno avanti per tutta la vita senza intervallo. Il botteghino non chiuderà mai e l'affitto del teatro sarà pagato dal proprietario delle due voci, il quale per sua volontà non smetterà di scommettere su quei due improvvisati istrioni.
Le voci non fanno caso al sipario e il buio non li spaventa: finchè non giungeranno ad un accordo infatti sprecheranno le corde vocali a danno delle tante emicranie di quel povero proprietario (FELICE).